Già, il titolo è dovuto a ciò che ha detto la nostra professoressa di filosofia questa mattina. E' una psicologa e dice che ogni tanto saluta i pazienti con "Buon giorno!" O "buona sera!" E puntualmente le rispondono "Ma quale buon giorno dottoressa... magari per lei lo è, ma per me...!"
Quindi dopo di un po' ha cambiato tecnica, e con i pazienti dice sempre "Salve."
E allora... Salve.
Btw, questo post è solo uno sfogo. Voglio solo occupare un po' di banda oggi, forse.
I journal li hanno inventati per questo, probabilmente.
Sta di fatto che in questi giorni mi sento stanca. Sarà anche per questo che non riesco a combinare granché con la scrittura e tutto quello che scrivo mi sembra una grande puttanata? (passatemi il termine.)
Avete presente quei giorni in cui già non vi sentite questo granché (psicologicamente) e c'è gente che vi comincia a parlare di situazioni complicate per loro?
Senza scherzi, mi sarò trovata una decina di persone che in questi giorni mi hanno parlato dei loro problemi, per cercare un qualcuno con cui parlare.
Il che non mi dispiace, non mi è mai dispiaciuto e mai sarà un motivo per il mio dispiacere.
Ho solo pensato Bah, che strano, ma la vita in questo periodo non va bene a nessuno?
A volte poi siamo così EGOISTI da provare anche solo a pensare di dire loro "Ma sai quanto cavolo me ne frega, ho anche io i miei problemi, ma non sono mai venuta a piangere da nessuno! Cresci e vai avanti."
Il che non è tecnicamente il mio caso, perché quando un'amica o un amico mi chiedono di parlare o mi dicono che c'è qualcosa che non va mi sento in dovere di dire "PARLAMENE".
E non mi dà fastidio, davvero... Sono anni che vivo pensando che se riesco a regalare anche un solo sorriso alla gente la mia giornata è completa! Mi piace ascoltare gli altri. Forse perché mi sento utile. (e per tanti anni NON mi sono sentita utile, voglio essere onesta con me stessa. Sono stata utile, nel senso di "bene" da sfruttare per gli altri. Ma andava bene a loro, non a me.)
...Mi sembra quasi di tornare a qualche anno fa... Se la memoria non mi inganna mi sembra che esplosi, letteralmente.
E come ha detto una mia amica oggi "Mi sento perfino un'idiota a parlarne".
Probabilmente perché non voglio la compassione di nessuno, non mi è mai servita e mai mi servirà, anzi provo disprezzo per la compassione, la pietà della gente.
Tutto ciò che mi resta da dire è che voglio essere diversa, diversa per quelle persone. Voglio essere la persona che c'è per loro quando ne hanno bisogno.
Patetico? Mmh, forse.
Mi faranno del male? Pazienza, non è poi una novità, sono stata tipo sei anni in una situazione del genere. Supererei anche questa.
Voglio smetterla di pensarla pessimisticamente sul mondo, smetterla di dire "Ma ancora non lo capisci che là fuori non c'è neanche una persona, neanche se la paghi a cui interessi veramente?Che non stia con te solamente per un qualche motivo?"
Però la gente deve anche darmi l'occasione di riuscire a NON pensarlo...
Magari vedendo sto papiro avrete pensato tl;dr. Beh lo spero. Non è poi così importante alla fine. Mi sono rivolta apposta ad una pagina bianca. La pagina bianca ti sopporterà sempre, sia se piangerai, sia se ti sfogherai con lei parlando all'infinito. Non si stanca mai, e soprattutto ascolta in silenzio.